Economia dei dati

Economia dei dati

Se è vero che i dati – e quelli “personali” in particolare – sono la linfa dell’economia digitale, è altrettanto vero che la loro disponibilità è essenziale per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività, di natura sia commerciale che senza scopo di lucro. Entrare nella disponibilità di dati personali, avendone la legittima facoltà di utilizzarli ai propri fini, rappresenta un aspetto sempre più imprescindibile del fare business.

Anche alla luce delle decisioni giurisprudenziali, non vi è alcun dubbio che ai dati personali possa essere riconosciuto un valore economico. La commerciabilità delle informazioni rappresenta però un rischio per i diritti e le libertà degli individui cui queste si riferiscono. Non a caso, la stessa Commissione europea ha previsto come obiettivo della propria Strategia Europea sui Dati «mantenere l’UE all’avanguardia dell’economia agile basata sui dati, rispettando e promuovendo nel contempo i valori fondamentali che costituiscono i capisaldi delle società europee».

Ecco, dunque, che sorgono nuovi temi, come quello dell’anonimizzazione del dato; che permette di ridurre i rischi per le persone fisiche di violazioni dei propri diritti. In linea con ciò, infatti, la produzione legislativa unionale si è rivolta anche ai dati non personali, come, ad esempio, nel caso del Digital Services Act e del Data Act. Le nuove normative, infatti, non si limitano alla protezione dei dati ma vogliono regolare la tutela delle comunicazioni elettroniche, la libera circolazione delle informazioni, l’accesso ai dati e la loro condivisione.

Sicuramente un obiettivo ambizioso e necessario per la creazione di un’economia e di una società data driven che per essere raggiunto richiede un lavoro intellettuale e tecnico non indifferente. Sicuramente un dibattito che trova posto in Officine Dati.